Così, sotto la pioggia, arriva “Not so bad” di Claudia Zironi – per Arcipelago Itaca – ed è tutto una luce: restituzione al vivere.
Parola poetica matura, esatta perché s’espone fragile, ma potente rompe gli argini, si fa travolgere e travolge: “2020 non è per me il tempo dell’attesa” (cit. Parte II).
Non contiene maiuscole e non unicamente scorre orizzontale: si fa verticalità, cima alta nella possibilità del vivere – ancora -, poietica, coerenza. È anche e sempre – così come per una connotazione di Claudia Zironi – sensuale, ma senza inutili esibizionismi.
Insomma: sento somiglianze in molte questioni che tengo sopite, inespresse per mia attuale incapacità.
È tutto bello questo luogo, la forma di quaderno, la sua consistenza, il segnalibro manufatto, le immagini di E.M. Barbieri, le citazioni (Pasolini, De Angelis, Galimberti), il fronte nero e le lettere bianche a suddividerne le parti, ma non il corpo.
E la dedica, e Francesca, e quel circolo d’affetti che bene conosco, che bene portano anche a Roma, da Bologna.
Grazie cara Eli, una nota sentita e di cuore oltre che competente. A volte poche parole valgono oro. Grazie!
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